Se l'hashish è OGM
dall'Aldilà
lo sciamano non torna
Ventanni, simpatica e bella, Cristina torna a casa dopo un paio di giorni passati in compagnia di amici. Come al solito non racconta nulla: da quando ha deciso di prendersi un anno di libertà, finito il liceo, la sua vita scorre tra un lavoro occasionale e il successivo. Senza progetti. Senza gioia e senza dolori. Il fidanzato non ce l’ha e per adesso non ce lo vuole avere.
Questa volta però è
visibilmente triste e abbattuta. Tace fino al terzo giorno, poi comincia a fare
strani discorsi:”Manterrò l’impegno che ho preso con loro”.
Il quarto giorno sente odore
di morfina ovunque e farfuglia che forse è stata drogata contro la sua volontà.
A questo punto la madre e la sorella cominciano a preoccuparsi seriamente (il
papà è via per lavoro): Cristina ha sempre tranquillamente ammesso che fumava
hashish e che aveva persino provato una pista di coca, ma diceva che non
avrebbe mai preso droghe sintetiche, ecstasy e crack in testa. Invece il suo
delirio, svela una ricerca su Internet, assomiglia proprio ai postumi
dell’ecstasy. Primo psichiatra, psicofarmaci a carrettate. Non migliora, anzi è
sempre più persa fra fantasmi e spaventi. L’incubo atroce dura altri tre
giorni, poi la dichiarazione: “Sono schizofrenica”.
“Mi hanno dato Coca Cola
drogata e poi siamo andati nel Mokamba per fare il rito”
Ma cos’è il Mokamba?
“E’ lo spazio del Sabba. Sono
andata nell’Al di Là e non riesco più a tornare”.
Altra ricerca su Internet: il Mokamba è un tipo di caffè,
ma il nome suona come Macumba, il rito stregonico brasiliano derivato dal Woo
Doo (che invece è una religione vera e propria). Suona anche come Mokambo, il
bar fallito delle canzoni di Paolo Conte. Quasi comico, ma si sa che i riti
satanici esistono e sono pericolosi. Il padre torna col primo aereo. Parlando
come fosse lei stessa uno spirito Cristina svela il terribile segreto: “Io sono
Satana.”
Gli psicofarmaci però
cominciano a funzionare, alleviano il panico a lei e a tutta la famiglia.
Secondo psichiatra, riduzione dei farmaci, prima diagnosi: “Esordio psicotico
scatenato da eccesso di hashish. Stavolta sembra che riusciamo a riprenderla,
ma se succede ancora non torna più”
Ma come, l’hashish non era
una droga naturale, tutto sommato meno nociva del vino e del tabagismo? I
parenti sessantottini e settantasettini si ricordano bene degli spinelli
giovanili e non hanno mai fatto un dramma delle canne di Cristina. Invece
la cannabis non è più sempre quella di una volta. Ne circola un
tipo modificato per aumentare il principio attivo. Oggi può essere fino a sei
volte più potente di un tempo. Logico: deve competere con le droghe sintetiche
ed è diventato anche altrettanto devastante. Così i giovani sciamani a volte
non tornano.
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