venerdì 13 giugno 2014


C'era scritto: "le operazioni di esazione avvengono sul lato in cui opera l'esattore". L' avviso, causa lavori, era affisso a un casello d'autostrada. Con un colpo d'occhio si poteva individuare da quale parte l'esattore si trovava e aprire il corrispondente finestrino. Senza occhiata, il cartello di per sè non significava assolutamente nulla, non veicolava alcun messaggio. Anzi, se può avere una ragione d'essere è che si tratta di un perfetto esempio di tautologia, un' affermazione vera per definizione. Se ne sono serviti i teologi medievali per dimostrare l'esistenza di Dio, "essere perfettissimo" che essendo perfettissimo non poteva mancare della prerogativa dell'esistenza. Sbalorditivo, ma non sarebbe corretto fare dell'ironia sull'imbecillità dei suddetti teorici ed è sempre da maleducati applicare troppo raziocinio alla religiosità altrui. Il fatto è che loro scrivevano le loro dimostrazioni illuminati dalla Fede, quindi in un certo senso vedevano "il lato in cui opera l'esattore". E questo dava senso ai loro scritti. Ancor oggi ci sono persone che ragionano così, in qualsiasi campo. Ma resta un mistero perché mai queste persone non si convincono che se Dio comparisse di fronte a noi per così dire in carne e ossa, da quel preciso istante saremmo tutti suoi servi. E questo Lui non lo vuole, ha sempre voluto lasciarci completamente liberi. Suo figlio ha dato la vita per questo. Poteva essere il nostro Re dei Re ma ha preferito morire lui da schiavo. 

mercoledì 12 febbraio 2014

C'era una volta un clochard che non si chiamava Aqualong o Charlot ma girava il mondo come loro. Non aveva casa, bensì un sito che gli garantiva un'identità onorevole anche se era un homeless.
Scriveva e scriveva e dagli internet points pubblicava sul sito storie di ogni argomento.
Nessuno lo pagava per questo.
C'è qualcuno che ha idea del motivo per cui mi è venuta in mente questa vecchia storia?

martedì 4 febbraio 2014




C'era una volta un giullare del XII° secolo, ovvero un Jontglar o meglio un Jester (colui che canta le gesta, cioè la chanson de geste) che si chiamava....

Entre ceus qui solent cunter
E del cunte Tristan parler
Il en cuntent diversement:
Oì en ai de plusur gent.
Mes selun ce que j’ai oi
Nel dient pas sulun Brerì
Ky solt les gestes e tuz les cuntes
Ki orent estè en Bretagne*

Parbleu, le Brerì au quel on réfère ne semble pas etre un menestrel francais. 

Fra quelli che sogliono raccontare
o parlare del racconto di Tristano
lo raccontano diversamente
L’ho udito da molta gente
Ma secondo ciò che ho udito
Non lo dicono come Brerì
Che sa le gesta e tutti i canti
Ch’erano accaduti in Bretagna

Parbleu, il Brerì a cui ci si riferisce non sembra essere un menestrello Francese. 

*da Tristan et Iseult, di René Louis, medievalista francese